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ZITA | ELISA ZADI

Elisa Zadi è una giovane artista italiana che utilizza la pittura come principale forma espressiva.
Attraverso la sua pratica, Zadi esplora ogni sfumatura della propria interiorità alla ricerca di una profonda comprensione della realtà e, prima ancora, di sé stessa.

Una delle principali tematiche affrontate dall’artista attiene alla sfera femminile. Zita (2014) – per l’appunto ‘donna’ in dialetto – è un’opera complessa, che ha non solo svariati elementi formali, ma anche molteplici livelli di significato. Questa installazione è suddivisa in tre parti, ognuna composta rispettivamente da: una tela di lino quadrata raffigurante il volto di una donna; un abito molto semplice, realizzato nello stesso materiale e decorato con dei fiori dipinti; e infine un’altra tela, questa volta rettangolare, sulla quale sono disegnate un paio di gambe. Questi tre elementi sono installati dall’alto verso il basso a formare una figura umana, quella appunto della ‘zita’.

Esteticamente molto simili tra di loro, alcuni dettagli identificano le tre ‘zite’ come uniche e differenti, primo tra tutti lo sguardo della donna: una volta ad occhi chiusi, un’altra fisso in quello dello spettatore, e infine rivolto di lato, verso una presenza esterna. Ognuno di essi esprime uno specifico intento, che sia esso quello di esaminare la propria coscienza o quella di qualcun altro.
Anche le gambe assumono posizioni lievemente differenti, indicando posture più o meno risolute.
Ultimo dettaglio, ma non meno importante, è dato dai fiori che decorano il vestito e i capelli: riconoscibili come fiori di campo, appartengono a tre tipologie e sono di tre diversi colori – rosso, giallo e blu.

Ogni elemento scelto da Zadi per comporre l’opera è simbolo di semplicità: il saio come veste, i fiori di campo come decoro, la nudità delle gambe… La complessità è data dall’intento di conferire a questo lavoro il compito di fare da tramite tra la coscienza dell’artista, quella del pubblico e quella dell’opera stessa. L’abito è reale, tridimensionale, non dipinto, cerca un contatto diretto con lo spettatore ponendosi come punto di incontro. Attraverso il proprio linguaggio, l’artista trasforma Zita in una figura quasi divina, che va al di là della semplice rappresentazione figurativa e che si fa carico del peso della coscienza collettiva.
Zita è un’opera d’arte. Zita è un autoritratto. Zita è ogni donna.

 

Elisa Zadi
Zita, 2014
Olio su tessuto di lino, installazione 220 × 100 cm
Courtesy Zadi Atelier

 

Elisa Zadi, Zita, 2014. Oil on linen fabric, installation view, 220 × 300 cm. Courtesy Zadi Atelier.

Elisa Zadi, Zita, 2014.
Oil on linen fabric, installation view, 220 × 300 cm. Courtesy Zadi Atelier.

 

18/12/24