THE CIRCLES IN WHICH IT MOVES | ANDREAS MARTI
Andreas Marti è un artista svizzero la cui pratica si concentra sulla creazione di opere che si adattano e abitano gli ambienti in cui vengono mostrate, interagendo con lo spazio espositivo e, a volte, prendendone il controllo. Marti sfrutta le leggi della fisica per creare oggetti e strutture che possano muoversi autonomamente.
The Circles in Which it Moves è un’opera viva, lasciata libera di agire nell’ambiente circostante. Si tratta di un avvitatore alimentato a batterie, che quindi non necessita di un filo da attaccare alla presa elettrica – il quale, in qualche modo, lo limiterebbe. Sull’estremità dell’avvitatore, l’artista ha montato una struttura composta da sottili aste metalliche. Una singola asta parte dalla punta e si dirama poi in altre quattro aste, un po’ più corte, che la collegano ad ulteriori due barre, le quali a loro volta formano una croce che fa da diametro a un grande cerchio. La struttura, nel complesso, ricorda vagamente la forma di un ombrello.
L’avvitatore viene poi azionato e comincia a girare in tondo, l’artista ha appositamente sparso dei pigmenti colorati sul pavimento tutto intorno, in modo che prima o poi qualcuno venga coinvolto dall’avvitatore nell’atto di compiere il suo movimento meccanico. Si formano così una serie di cerchi colorati intorno all’oggetto.
La caratteristica peculiare di The Circles in Which it Moves sta nel ribaltamento dei ruoli: il compito di disegnare, di lasciare un segno visibile nella realtà, è affidato all’avvitatore elettrico, mentre l’artista rimane fermo, ad osservarlo.
Quella dell’avvitatore, però, è una libertà solo apparente: l’oggetto, infatti, non è realmente in grado di muoversi a suo piacimento, bensì effettuerà sempre e solo i movimenti progettati per lui dall’uomo. Sebbene non sia manovrato direttamente, l’avvitatore non potrà fare nient’altro che muoversi all’interno del cerchio predisposto, perimetro che segna la portata della struttura montata sulla sua punta.
Diventa quindi intrigante osservare le azioni di questo oggetto, il quale sembra avere volontà propria solo inizialmente. Dopodiché non rimane che interrogarsi su quanto ognuno di noi si trovi nel ruolo dell’avvitatore, oppure della persona che l’ha progettato.
Andreas Marti
The Circles in Which it Moves, 2016
Aste metalliche, pigmenti, avvitatore a batteria
Installation view presso Aargauer Kunsthaus, DIENSTGEBÄUDE Zurich, RC Contemporary Rotterdam
Foto di Andreas Marti, courtesy l’artista
28/02/2024