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THE 17 REASONS FOR PUTTING STONES IN THE BREAD | OOKUBO ARI

Perché si dovrebbero ricercare 17 ragioni per inserire una pietra all’interno del pane? Ma soprattutto quale potrebbero essere queste 17 motivazioni? Che bisogno c’è di trovare delle ragioni ad un’azione così sconclusionata? L’artista giapponese Ookubo Ari, riprendendo una storia antica di una famiglia contadina riporta, in forma installativa, questa curiosa e bizzarra pratica, costruendo intorno all’oggetto-scultura una complessa narrazione in cui l’artista ricostruisce l’iter che ha portato alla formulazione di 17 ragioni che spaziano tra gusto, chimica e pensieri filosofici.

Le piccole o grandi pagnotte sono decorate da pietre che vengono inserite nell’impasto prima della cottura: queste pietre di forme diverse sono incastonate nel pane in modo talmente naturale da sembrare anch’esse commestibili. A corredare l’installazione di questi oggetti-scultura di Ookubo Ari è un testo in cui l’artista riporta, quasi come se si trattasse di una documentazione storica attendibile, le vicende che hanno generato questo strano innesto che sembrano quasi sfiorare il mito. Ichirozaemon Sugiyama, contadino giapponese di inizio Novecento, sarebbe stato l’iniziatore di questa buffa pratica a scopo ludico, proprio per provocare il riso e poter scherzare con i suoi amici e familiari. Per fare questo fu il primo a nascondere una pietra nel pane in fase di cottura e quindi facendola erroneamente masticare ai suoi ospiti. Da questo primo evento conseguono una serie di  motivazioni delle più diverse nature, quali l’aumento della salinità dell’impasto grazie ai minerali contenuti della pietra, oppure, l’equilibrio tra fugacità ed eternità che l’insieme dei due elementi riesce a creare. L’elenco continua: la ragione numero 10 enuncia Aumentare la consapevolezza del mangiare, la numero 16: punizione. Tra ironia e profondità si snoda così la storiografia di una pratica centenaria inventata.

The 17 reasons for putting stoner in the bread è un esempio di come l’artista giapponese riesca a creare una nuova memoria della sua cultura: all’evocazione del passato e delle memorie di diversi personaggi e tradizioni, Ookubo aggiunge una dimensione surreale in cui i limiti tra documentazione e finzione non sono mai definiti ma proprio per questo motivo è possibile percepire il fantastico e il magico che si racchiude nei suoi lavori in bilico tra diversi linguaggi. Le dure pietre avvolte dal morbido pane sono allora metafora dell’ambiguità e della molteplicità con cui delle storie possono essere raccontate.

Nessuna ragione in particolare è la tredicesima ragione per inserire una pietra nel pane, ragione che si potrebbe adattare anche al lavoro di Ookubo e volendo al fare arte in generale, ma allo stesso tempo è solo una delle tante ragioni di una lista che potenzialmente potrebbe continuare all’infinito, e questo sembra proprio essere l’invito dell’artista: l’infinita generazione di pensiero in qualsiasi direzione possa svilupparsi.

Il progetto di OOKUBO Ari è visibile fino al16 ottobre all’interno della mostra MOT Annual 2022 My justice might be someone else’s pain in corso presso il Museum of Contemporary Art Tokyo.

OOKUBO Ari
The 17 reasons for putting stones in the bread, 2013
© Photo: Azegami Sakiko
Parte del progetto No Title Yet, all’interno della mostra collettiva MOT Annual 2002: My Justice might be someone else’s pain, presso il Museum of Contemporary Art Tokyo, 2022 ©Photo by Kenji Morita

21/09/2022

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OOKUBO Ari, No Title Yet, installation view of “MOT Annual 2022: My justice might be someone else’s pain” at Museum of Contemporary Art Tokyo, 2022 (© Photo by Kenji Morita)