mimi__02_03_13

#SPECCHIO: MIMI – UPSIDE MIMI ᴉƜᴉƜ UʍOP | RACHEL MACLEAN

Specchio specchio delle mie brame, chi è la più carina del reame?”, canta Mimi contemplando il suo riflesso nello specchio. Ma anziché darle la risposta sperata, questo la intrappola in un loop distruttivo senza fine in cui Mimi cerca “disperatamente di raggiungere un ideale di bellezza di per sé impossibile da realizzare” (Maclean, 2021). Upside mimi ᴉɯᴉɯ uʍop (2021) è la prima animazione video dell’artista inglese Rachel Maclean che vede protagonista appunto Mimi, una bambola ispirata alle fiabe, come estensione di un progetto più ampio, commissionato da Jupiter Artland, pluripremiato parco di sculture contemporanee situato alle porte di Edimburgo e fondato nel 2009 dai collezionisti Robert e Nicky Wilson.  Il complesso progetto di Maclean include svariati media: l’installazione architettonica, il video, l’arte digitale, la pittura, fino ad arrivare agli NFT.

Con upside mimi ᴉɯᴉɯ uʍop, Rachel Maclean indaga la vena iper consumistica della società del XXI secolo, la feticizzazione delle merci e l’idea di cosmetic self-improvement attraverso un atto di riappropriazione dell’estetica e dei personaggi delle fiabe. All’interno del parco Maclean allestisce un negozio di giocattoli abbandonato: all’esterno i muri sono ricoperti di foglie e graffiti all’interno però un paese dei balocchi sfavillante e perfetto in cui vengono esposte le bambole Mimi, finti specchi in cui la gigantografia di Mimi moltiplica i suoi sguardi riflessi.

Maclean gioca infatti con svariate dicotomie tra cui, realtà/apparenza, sopra/sotto, esterno/interno, immagine/specchio, e adotta un’estetica molto particolare che si avvicina a quella dei cartoni animati e delle fiabe – la casetta nel bosco si ispira a quella della favola di Hansel e Gretel, lo specchio rievoca la matrigna di biancaneve, la dualità del mondo sottosopra ricorda invece le avventure di Alice nel paese delle meraviglie – per riflettere sul concetto di declino applicato alla società contemporanea. Il personaggio di Mimi nasconde una doppia personalità: dall’esterno la bambola ha un aspetto giovane e dolce, ma sotto questa immagine si nasconde la vecchia Mimi, con un viso arcigno e segnato dal tempo, e dagli interventi di chirurgia plastica. Maclean afferma infatti che, “la vecchia Mimi ci ricorda costantemente la minaccia dell’invecchiamento e del degrado. Come lo stesso capitalismo consumistico, anche Mimi appare allegra e giocosa in superficie, ma si rivela ombrosa e inquietante quando si toglie quella patina scintillante di falsa perfezione che la avvolge.”  La stessa ossessiva moltiplicazione della bambola sotto forma di giocattolo, dipinto, video, ecc.., sottolinea il processo di feticizzazione delle merci e la disperata ricerca di giovinezza e novità che permea il nostro panorama mediale: chiamati ad assumere una parvenza di perfezione ci rivestiamo di makeup e filler, perdendo la naturale autenticità. Il macrocosmo realizzato da Rachel Maclean mette costantemente in discussione il mondo di Mimi, in bilico tra essere e apparire, perfezione e decadimento, attraverso illusioni ottiche che simulano le pratiche di presentazione del sé contemporanee.

Rachel Maclean
Upside mimi ᴉɯᴉɯ uʍop, 2021
Digital Video Still and Installation View © Photo: Elliott Hatherley
Commisioned by Jupiter Artland, Edinburgh

01/10/2022

upside mimi ᴉɯᴉɯ uʍop, Rachel Maclean, 2021. installation View, © Photo Elliott Hatherley, courtesy Jupiter Artland, Edinburgh

upside mimi ᴉɯᴉɯ uʍop, Rachel Maclean, 2021. installation View, © Photo Elliott Hatherley, courtesy Jupiter Artland, Edinburgh