#SPECCHIO: EVERYDAY DAYLIGHT | TOTAL REFUSAL & ISMAËL JOFFROY CHANDOUTIS
Everyday Daylight (2021) è la live performance organizzata dal collettivo austriaco Total Refusal e l’artista e regista francese Ismaël Joffroy Chandoutis all’interno del videogioco GTA V (Rockstar, 2013). Gli artisti si sono incontrati nella città virtuale di Los Santos per effettuare un tour all’interno della dimensione videoludica concentrandosi sull’analisi dell’iperrealismo che i media capitalisti mettono in atto
Il gruppo, formato da tre scimpanzè (i componenti del collettivo Total Refusal: Leonhard Müllner, Robin Klengel, Micheal Stumpf) e da un gatto (Ismaël Joffroy Chandoutis), vaga per le strade di Los Santos mentre i vari interlocutori discutono delle possibilità di intervento all’interno dei videogiochi. Facendo riferimento alla propria pratica, i quattro personaggi cercano di analizzare le modalità con cui è possibile violare le logiche e decostruire i meccanismi di iperrealtà messi in atto all’interno dei diversi supporti videoludici. Durante queste divagazioni Total Refusal e Chandoutis si muovono per la città così da permettere all’osservatore di vedere i dettagli delle costruzioni architettoniche, dei parchi, dei veicoli e di qualsiasi elemento che caratterizza la città di Los Santo.
Los Santos e Los Angeles sono le due facce della stessa moneta. La prima è una replica digitale quasi esatta, sebbene non del tutto, della controparte fisica, ma entrambe sono il luogo di produzioni cinematografiche: nella città degli angeli si trova la fantomatica Hollywood, mentre GTA V e Los Santos sono uno dei set più utilizzati per la produzione filmica di matrice videoludica. L’una si specchia nell’altra nella costruzione di realtà fittizie che imitano il reale pur presentando al pubblico una versione edulcorata e anestetizzata di esso. Il gruppo si cimenta in un percorso esplorativo alla ricerca dei luoghi protagonisti di alcune delle opere videoludiche più rappresentative, come ad esempio la comunità dei senzatetto indagata dall’artista Alan Butler nel suo progetto fotografico In And Out In Los Santos (2016-in corso). È sorprendente notare come anche all’interno del videogioco la rappresentazione dei senzatetto sia così accurata e realistica tanto da emularne l’organizzazione sociale e diventare in qualche modo una presenza umana ambientale che aumenta la verosimiglianza della città virtuale. Proseguendo nel tour, l’attenzione del gruppo si sposta su un altro luogo iconico, le stazioni di rifornimento: è chiaro il rimando alla celebre serie fotografica di Ed Ruscha, Twentysix Gasoline Stations (1969).
Come altri interventi videoludici di Total Refusal, Everyday Daylight riflette sul ruolo del videogioco come sistema visivo-culturale, che opera come forma di rappresentazione dinamica, ovvero come spazio di negoziazione in cui si possono individuare frizioni culturali, sociali o politiche irrisolte (Murray, 2020). È ormai notte e la macchina dei protagonisti si aggira per le strade illuminate di Los Santos traendo delle conclusioni sulle tematiche affrontate, interagendo con degli interlocutori esterni e soffermandosi sull’impatto dell’immagine videoludica all’interno della cultura visuale contemporanea.
Total Refusal & Ismaël Joffroy Chandoutis
Everyday Daylight. The Hyperreal Normality of Video Games, 2021
Live online performance, Video still
Concept and text: Leonhard Müllner, Robin Klengel, Michael Stumpf in collaboration with Ismaël Joffroy Chandoutis and Susanna Flock
30/11/2022