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# SPECCHIO: BODY LANGUAGE | CHRISTIAN WRIGHT

Due sfidanti si guardano negli occhi, pronti ad avventarsi l’uno sull’altro armati fino ai denti. I due non possono essere più diversi, uno in armatura da soldato con il volto mascherato dall’elmo, l’altro una figura slanciata viola senza alcuna protezione sul corpo, armato solo dei suoi pugni.

Chris Wright, attraverso il videogioco Dark Souls III (2016), realizza un epico scontro tra due giocatori online, You e Me (Tu e Io). L’artista, ponendo attenzione ai corpi digitali degli avatar, analizza le loro movenze e le mosse d’attacco mentre la voce narrante decanta le gesta eroiche di You e successivamente racconta lo scontro all’ultimo sangue tra i due avatar dal punto di vista di Me. Il flusso dei suoi pensieri è formato così da una serie di tracce diverse: quello che l’avatar di Me sta pensando, la telecronaca dello scontro, le impressioni del giocatore che si cela dietro al corpo viola dell’avatar. Come in un gioco di specchi, l’incontro/scontro tra i due personaggi dà vita a piani performativi diversi dentro e fuori l’esperienza di gioco.
Come in un valzer, i due avatar alternano momenti di stasi a scontri danzanti tra le mura di castelli in rovina e luoghi sacri abbandonati. Sullo sfondo, inoltre, si possono notare incursioni estetiche estrapolate da altri contesti di gioco, come ad esempio i picchiaduro arcade ed i videogiochi musicali come la serie Dance Dance Revolution (1999).

Body Language indaga le modalità comunicative dei corpi digitali a cavallo tra il limitato range di movimenti permessi dal gioco e la tradizione performativa tipica delle comunità di giocatori, a questo si aggiunge la grandiosità di una ripresa cinematografica in contrasto con la goffaggine espressa dai movimenti dei protagonisti durante il gameplay. Il video di Wright ricorda video prodotti e condivisi nelle comunità di appassionata ma si collega al contesto artistico e accademico contemporaneo. Attraverso questa cornice, l’artista esamina come i confini dell’attività ludica siano ampliati dalle azioni performative dei giocatori stessi. Che si tratti delle intime interazioni fisiche del multiplayer online, della coreografica ricerca della perfezione dello speedrunning o dell’atto mimetico del cosplay digitale dei creatori di personaggi, Christian Wright pone in primo piano i gesti performativi della comunità.

Body Language è stato commissionato con i fondi dell’Arts Council England nell’ambito di On Animatics, un progetto interdisciplinare che esplora le sovrapposizioni tra arte contemporanea, animazione, fandom, avatar e mondi virtuali, organizzato dall’artista ungherese Petra Szemán.

Christian Wright
BODY LANGUAGE, 2022
Durata 21:19, 2560 x 1440, 60fps (colore, audio)
Still da video © courtesy l’artista

22/10/2022