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SANS TITRE | MICHEL MEDINGER

Come si concilia il vissuto da atleta olimpico, mezzofondista per la precisione, con una indole da collezionista settecentesco? Michel Medinger ci racconta con Lord of things un allenamento tutto personale, tanto coerente quanto ironico.
Non è mai casuale la ricerca dell’oggetto perfetto, della luce perfetta o del set perfetto, è un costante processo di sperimentazione (o allenamento?) per raggiungere un risultato di composizione che mescola abilmente tecnica fotografica con gusto allusivo.
Gli oggetti che Medinger utilizza sono tutti parte della sua collezione personale e conservati in quella che si può immaginare come una casa-museo. Un Signore delle cose, accumulatore seriale e onnivoro di teschi, scheletri di uccelli, improbabili statuine di scimmie, pattini a rotelle di epoche passate o fiori secchi, strumenti musicali o scarpette chiodate… Non c’è un preciso ordine degli oggetti, anzi, il caos suona come una provocazione irriverente, una manipolazione di tradizioni di pittura fiamminga ed eco surrealiste, trasportate in una temporalità fluida tra passato presente e futuro, in costante movimento.

Non è quindi nel singolo allestimento, nel singolo oggetto o nella singola stampa, qualunque essa tecnicamente sia, che ci si può divertire, provare lo stesso gusto che, si percepisce, Medinger prova in ogni tentativo e in ogni risultato, che sia con o senza titolo. Ma è appunto in una voluta sopraffazione, in un tempo che può essere superficiale e fugace o lento e seducente, a seconda di ciò che incontra la nostra sensibilità e il nostro vissuto.

La Polaroid è il luogo naturale, verrebbe da dire, per le sue messe in scena: seducente, magico, ironico e sempre inaspettato, ma appunto, anche questa mai esclusiva.
Tutto è significativo e tutto è privo di senso, la combinazione di Medinger è in quell’occhio che ci fissa e ci guida tra epoche e culture differenti e ci ricorda che non dobbiamo mai smettere di guardare, che sia con la vista o che sia con lo spirito.

L’opera è parte della mostra “Michel Medinger – Lord of things”, curata da Sylvie Meunier e prodotta da Lët’z Arles (Luxembourg) in occasione dell’edizione 2024 del festival Rencontres d’Arles, 1 luglio–29 settembre 2024.

 

Michel Medinger
Sans titre, anni 90
Polaroid
© Collezione dell’artista

14/08/24