REST | MICHELE RIZZO
In REST, Michele Rizzo riversa le diverse pratiche che caratterizzano la sua ricerca, ossia la danza, la scultura e l’installazione. Nell’opera giocano un ruolo chiave, inoltre, le sue origini salentine, con la tradizione legata alle cerimonie religiose e al sacro che si mescola alle contemporanee manifestazioni profane del clubbing. Le sculture di quattro raver si adagiano, infatti, su portantine in acciaio simili a quelle utilizzate durante le processioni religiose, in un mix coreografico di luci e suoni che anima e amplifica l’installazione.
Compreso in REST è anche il momento performativo diretto dall’artista che coinvolge un gruppo di danzatori, questa volta in carne e ossa: l’interazione tra i corpi umani, e tra questi e le sculture, mediante una gestualità fluida e ininterrotta, non solo trasforma la danza in dispositivo attraverso il quale comunicare e interagire, ma eleva il semplice contatto fisico a momento di scoperta e di autoconsapevolezza.
La performance, che rappresenta il movimento in contrapposizione alla stasi trasmessa dalle sculture, allude inoltre alle contingenze del presente, alla ripresa dei ritmi quotidiani successiva al periodo di lockdown. Se l’installazione coincide con un momento di riflessione introspettiva, la performance invita a confrontarsi con l’altro partendo dalle conquiste che abbiamo ottenuto, dall’importanza dell’autodeterminazione e della formazione dell’essere in rapporto alla comunità.
cover image: ©Quadriennale d’arte 2020 FUORI, la performance dell’artista Michele Rizzo
Courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma. Foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini
09/07/2021