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POSTCARDS TO PATRICK CAULFIELD | MAXIME ANSIAU

Una azzurra e luminosa veduta marina e scatolette di tonno, in questo binomio di contrasti si trova l’essenza del lavoro di Maxime Ansiau, un lavoro che è prima di tutto processo di ricerca.
Quella che all’apparenza (e soprattutto per dichiarazione del titolo) si presenta come una cartolina è in realtà una complessa e raffinata composizione a collage, dove il tempo – il suo passaggio, le tracce che lascia e che l’artista raccoglie – è fondamentale.
L’omaggio a Patrick Caulfield, alla sua cifra stilistica affidata a semplificazione, convenzionalità, e la superficie piana del campo visivo con uniformi sfondi cromatici, è solo nella forma, la cartolina, e nel gusto per l’impiego di oggetti quotidiani e banali.
Ma la semplificazione è esattamente l’opposto di ciò che Ansiau ci offre. La French Riviera che compone sembra avere tutti gli elementi canonici: una tavola apparecchiata con stoviglie preziose, fiori esotici, la veduta, appunto, di una insenatura dal mare calmo, punteggiata di vele bianche, candide, come la tovaglia. La curiosità di uno sguardo attento racconta dettagli dissonanti e incongrui, come una banale scatoletta di tonno e un assortimento di dozzinali olive e cetriolini che in certo senso stridono con le posate d’argento.
La scelta degli oggetti della composizione, che siano appunto cibo, o elementi di interni, o oggetti, è finalizzata a creare una frattura nella possibile narrazione, in cui l’apparente celebrazione di lusso e opulenza scivola nel grottesco.
Che cos’è il buon gusto? Sembra chiederci Maxime Ansiau, ma non per illustrare l’articolo di una rivista raffinata, quanto piuttosto per portare l’attenzione ai comportamenti – sociali e individuali – che condizionano e impattano sull’ambiente nel quale viviamo.
Produzione massiva, consumo poco consapevole, sono alcune delle ‘questioni’ o dei ‘problemi’ che affrontiamo o dei quali siamo complici in modo più o meno attivo e partecipato. Il lavoro di Ansiau cerca, nella meticolosità della sua pratica di recupero, di riposizionare una scala di valori accessibile e non elitaria, affidando la comunicazione a uno strumento tanto semplice quanto potenzialmente aperto e ricco di sfumature, come sono i ricordi.
Il souvenir, la cartolina, sono parte di un immaginario passato in cui appunto il tempo, quello dell’attesa e del vagheggiamento, è vissuto a una velocità di analogica lentezza. Ansiau ci invita a praticarla e abitarla come attitudine quotidiana, la lentezza, come se fossimo impegnati nella paziente creazione di un collage.

 

Maxime Ansiau
A POSTCARD TO PATRICK CAULFIELD FROM THE FRENCH RIVIERA, 2022
Dalla serie “Postcards to Patrick Caulfield”, in corso
Ricostruzione fotografica, collage analogico, 17.5 x 29 cm
Courtesy l’artista

29/01/25