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Over their dead bodies – Kensuke Koike

“Qualche tempo fa, dando un’occhiata a vecchie fotografie in un mercatino dell’usato, due foto di gruppo catturarono la mia attenzione. Delle otto donne nella prima fotografia, sei ne comparivano nella seconda. Le riconobbi dai loro volti e non dai loro vestiti che erano diversi nelle due immagini. Nessun indizio mi consentiva di capire quale delle due foto fosse stata scattata per prima. Entrambe presentavano sul retro il timbro dello stesso fotografo, un fotografo dell’epoca della Prima Guerra Mondiale. Mi sono chiesto quale fosse la ragione per cui ci fossero otto di queste donne in una fotografia e soltanto sei nell’altra. Cos’era successo alle due donne scomparse? Litigarono? Si persero di vista? Cambiarono città o semplicemente morirono giovani? Le fotografie antiche difficilmente possono raccontare la loro storia in quanto questa scompare con la memoria delle persone ritratte. Sono come vascelli alla deriva dopo aver mollato gli ormeggi. Ognuno di noi può lasciar correre l’immaginazione e conferire loro una nuova storia.” (K.K.)

Il progetto-libro fu realizzato da Koike nel 2014, come parte di una riflessione più ampia sulla possibile manipolazione della fotografia e dell’immaginario. Una manipolazione, però, che può essere definita ‘analogica’, in quanto l’artista stesso ha tagliato, strappato, prelevato e ricomposto brani di immagini precedenti, creando delle nuove fotografie con una vita e una storia proprie. Kensuke Koike dimostra che ogni cosa dipende dal nostro punto di osservazione della realtà e dal modo in cui la prendiamo in considerazione.

Kensuke Koike, Over their dead bodies, 2014

© Kensuke Koike, 2014, courtesy blisterZine