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OSTERIA DA CANEMORTO | CANEMORTO

Scorrono i primi minuti del video che racchiude l’esperienza di Osteria di Canemorto e tra lo sconcertato e l’incuriosito continuiamo nell’osservazione di quello che accade. Sembra quasi di trovarsi dentro ad una telenovela o ad un programma televisivo: i personaggi, nessuno dei quali è un attore, animano una piccola osteria di paese con le loro lamentele, i clienti sono scontenti e i ristoratori sono stanchi e arrabbiati. Poi ecco comparire tre personaggi dal volto coperto che parlano in modo strano tanto che si fatica a capirli: CANEMORTO.

La telenovela continua ma l’intervento del collettivo artistico CANEMORTO rende chiaro l’intento e crea un cortocircuito: gli artisti dando vita ad una narrazione tra il kitch e il punk agiscono direttamente sul territorio proponendo un’azione artistica che non può essere racchiusa in una categoria tradizionale ma che si muove tra la performance, il video, la pittura, la scultura, l’arte partecipativa e la cucina. I quadri dell’osteria in cui vengono rappresentate scene di caccia vengono trasformati con un intervento pittorico, il menù viene modificato e la polenta assume la sagoma del cane, icona identificativa del collettivo. Dirompente e fuori da ogni regola CANEMORTO propone un’appropriazione e un dialogo del luogo e della comunità che lo vive facendo crollare la barriera tra artista e pubblico. Anche gli artisti si mettono tra i personaggi di questa telenovela che sembra avere un lieto fine: si festeggia, si beve e si mangia sulle tovagliette – anch’esse realizzate dagli artisti – eper concludere la serata si gioca alla Tombola Canemorto.

Osteria Da Canemorto diventa un contenitore in cui il collettivo cerca di forzare i limiti troppo stretti dell’arte e delle sue diverse categorizzazioni. In favore di una concezione dell’arte come vissuto allora non c’è più da sbalordirsi e neanche da spaventarsi se vediamo i tre artisti muoversi e agitarsi tra i tavoli, servire e cantare. Quello che rimane non è soltanto la creazione di una parentesi temporale in cui ogni persona, il cliente come il cameriere, si ritrova catapultata in una narrazione che non ha alcuna direzione se non quella di abbracciare il delirante e l’esagerato. Oltre a questa esperienza CANEMORTO però restituisce anche un intervento sul territorio, una scossa che mette in discussione il retaggio culturale delle proprie tradizioni ma allo stesso tempo evidenzia come sia fondamentale il mantenimento di un legame e di una consapevolezza. Il sovversivo e il romantico si mischiano tra loro con le stesse acrobazie con cui CANEMORTO si muove tra le diverse metodologie di fare arte.

 

CANEMORTO, Osteria Da Canemorto, 2019
Video ed azione artistica in collaborazione con Trattoria San Biagio, Orsenigo (CO); scritto, filmato e editato da Bobelgom (ISO3200) ©courtesy CANEMORTO

Video completo: link

 

26/03/2022