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NO STRINGS ATTACHED | ANNA RUTH

Anna Ruth è un’artista canadese che attualmente risiede e lavora a Jyväskylä, in Finlandia. Dopo aver studiato Arte e Design a Vancouver, Ruth si sposta in Francia per ottenere un Master in Belle Arti. Questo percorso di formazione artistica multidisciplinare e multiculturale si riflette anche nella sua pratica, classificabile nell’ambito dell’arte relazionale, nella quale l’artista esplora l’identità culturale di luoghi specifici.
Ruth considera l’arte come un mezzo di comunicazione attraverso il quale esprimere la propria umanità e presenza nel mondo, e lo fa esplorando concetti delicati come il confine oppure il controllo, sia di sé stessi che degli altri.

In occasione del RAW (Relational Art Week) festival, organizzato da Myymälä2 a Helsinki nel 2022, è stato chiesto all’artista di realizzare una performance interattiva che includesse la pratica del disegno.
Il disegno è probabilmente la prima forma d’arte che impariamo fin da bambini, ed è interessante vedere come cambia l’approccio delle persone verso questa pratica, una volta diventate adulte.

La performance interattiva messa in scena da Ruth, dal titolo No strings attached, è tanto semplice da un punto di vista materiale, quanto concettualmente complessa e stratificata.
Il setting prevede una parete bianca, al centro un quadrato nero che funge da tela, per terra una fila di pastelli e, infine, due pali retrattili attaccati con lo scotch alle due mani dell’artista.
A questo punto vengono coinvolti dei volontari dal pubblico, ai quali viene data libertà di agire creativamente sulla parte, controllando i pali legati alle braccia di Ruth. Unico vincolo è quello di non toccare direttamente l’artista.

Affidare il controllo del proprio corpo a persone sconosciute è un atto di fiducia ed è interessante vedere come ogni singolo individuo decide di interagire prima di tutto con l’artista, e poi con i segni precedentemente realizzati dagli altri volontari, aggiungendo linee a volte armoniose altre volte caotiche, approcciandosi al lavoro in maniera plurale ed eterogenea.
Più il tempo passa, più le persone diventano creative e osano, sfidando i limiti autoimposti ed espandendo i propri confini anche oltre il bordo delineato dal quadrato nero. L’ambiente è la tela, l’artista il pennello. Alcune persone cercano il caos, altre cercano di dare un senso ai segni già tracciati, ricercando forme note come ad esempio una faccia sorridente, oppure una scritta.

L’operazione messa in atto da Ruth ha come obiettivo uno slittamento di ruoli: l’artista diventa lo strumento con il quale agire sulla tela, lo spettatore volontario diventa la mente che applica l’intuizione artistica. No strings attached si propone come somma di varie figure – ognuna con la propria storia, personalità e percorso – le quali si congiungono in una performance corale per celebrare la cooperazione e sensibilizzare al tema del controllo consapevole.

 

Anna Ruth
No strings attached, 2022
Performance interattiva di tre ore, RAW – Relational Art Week, Agosto 2022, Myymälä2, Helsinki.
Materiali: un’artista, due pali retrattili, nastro adesivo, un muro e pastelli.
Foto: Kamila Śladowska.

Anna Ruth, No strings attached, 2022. Three hours interactive performance, RAW – Relational Art Week, August 2022, Myymälä2, Helsinki. Materials: one artist, two retractable poles, tape, a wall, and pastels. Photo: Kamila Śladowska.

Anna Ruth, No strings attached, 2022.
Three hours interactive performance, RAW – Relational Art Week, August 2022, Myymälä2, Helsinki. Materials: one artist, two retractable poles, tape, a wall, and pastels. Photo: Kamila Śladowska.

 

15/06/24