#LIMONI: FROSTED POCKET | SISLEJ XHAFA
Siamo a Prishtina, vicino al cimitero per i soldati dell’esercito che presero parte alla liberazione del Kosovo, qui venne edificato un monumento dopo la Seconda guerra mondiale in ricordo dei partigiani che persero la vita dopo la guerra. Successivamente il monumento venne arricchito con una nuova struttura metallica nel 1999. Attualmente però l’architettura commemorativa risulta danneggiata dal passaggio degli anni e dalla scarsa cura in termini di manutenzione: i muri sono ormai scrostati e riempiti con tag e sigle realizzate con bombolette spray, tra le piastrelle erbacce e crepe rendono difficile il passaggio e la sfera metallica posizionata al centro è ormai completamente arrugginita.
Durante Manifesta 14, l’artista nativo del Kosovo Sislej Xhafa ha riattivato questo luogo creando una narrazione alternativa in cui gli elementi presenti sono stati combinati con oggetti e simboli contemporanei che contraddistinguono la pratica dell’artista. Un ombrellone giallo diventa il fulcro visivo dell’installazione di Xhafa, al di sotto di esso una mal ridotta pompa della benzina, una sedia sgangherata e un uomo costantemente al telefono (mantenuto in carica da un pannello solare). Frosted Pocker (2022) è il contributo dell’artista per la 14esima edizione di Manifesta che potrebbe configurarsi come intervento urbano, scultoreo, performativo e forse teatrale innescando una narrazione al dir poco surreale: chi è l’uomo al di sotto dell’ombrellone? A chi sta scrivendo o cosa sta leggendo? Utilizzando elementi urbani riconoscibili internazionalmente l’artista riesce istantaneamente a creare un senso di immedesimazione e avvicina il passante o il visitatore alla piazza in cui la separazione tra una memoria antica e una vita vissuta odierna viene spezzata anche se con una profonda vena malinconica. Anche il protagonista dell’installazione di Xhafa sembra essere infatti un reduce, non di guerra ma del suo stesso presente: stanco e annoiato aspetta che il tempo gli scorra addosso.
Sicuramente però la scelta di posizionare degli oggetti quotidiani all’interno del monumento commemorativo rientra in una visione provocatoria in grado di scaturire un’esperienza narrativa sorprendente: la bizzarra ricollocazione di oggetti . La narrazione storica e sociale di un paese emerge nella sua brutale semplicità, svelando agli occhi dei passanti una quotidianità che dovrebbe essere essa il centro dell’attenzione e della commemorazione. Frosted Pocket incoraggia a non distanziare l’arte dal presente e dalla nostra vita vissuta ma altresì crea un punto in cui tutto, quello che vediamo, quello che respiriamo e quello che forse ci annoia, può essere eletto ad arte. Ora forse le scritte e le croste sui muri appaiono quanto mai appropriate e affascinanti. Non è nella ricostruzione e nella messa a nuovo che risiede la bellezza, piuttosto nel tentativo di edificare un nuovo modo di guardare.
Sislej Xhafa
Frosted Pocket, 2022
Petrol pump, umbrella, chair, attendant, solar panel charger, mobile phone
Commissioned by Manifesta 14 Prishtina with the support of Galleria CONTINUA
Photo © Manifesta 14 Prishtina, Ivan Erofeev
15/02/2023