L’APPAREIL A SOUS | RUSS POPE

Per Russ Pope (Los Angeles, 1970, vive e lavora nel New Hampshire) l’arte deve raccontare la vita, la quotidianità anche nei suoi aspetti più comuni e scontati ed è estremamente legata al contesto sociale e politico. Cresciuto con la passione per i concerti punk e lo skateboard nella California Centrale, fin da giovane Pope si è confrontato con la mondanità e ha tratto, delle persone che ha conosciuto lungo il camino, l’essenza dei protagonisti delle sue opere.
Spesso si ritrova a disegnare seduto al tavolo di un bar, en plein air, come farebbero i grandi impressionisti, per ritrarre le persone che lo circondano, le loro espressioni e le loro interazioni. Molti dei suoi lavori, infatti, immortalano scene di convivialità davanti ad un aperitivo, momenti di euforia durante una festa, la dinamicità di una danza o semplicemente un momento di relax sulla spiaggia. Russ Pope è estremamente attento anche alla dimensione sonora che le sue illustrazioni possono evocare, osservandole ci sembra quasi di udire la musica al ritmo della quale i suoi personaggi ballano, il frastuono di voci e risate in un’ambiente affollato o il silenzio in un attimo sospeso. Lo stile grafico che lo contraddistingue rimanda all’ à plat dei fumetti con una vena ironica e umoristica che rafforza il legame con la realtà, ma senza prendersi troppo sul serio.
L’appareil a sous ritrae tre amici, seduti al tavolo, intenti a consumare drink e cocktail. L’artista cattura il momento esatto in cui, stretti in un abbraccio, sembrano posare per una fotografia, quasi a voler cristallizzare per sempre quel frammento di gioia condivisa. In questo acrilico dalle tinte pastello, che si contrastano elegantemente con i contorni neri e marcati, emerge un’atmosfera sospesa tra intimità e leggerezza, tra memoria e presente. L’opera si fa così emblema dello stile di Pope: diretto, umano, e capace di trasformare un istante ordinario in una celebrazione della vita quotidiana.

Russ Pope, L’appareil a sous, 2023,
acrilico su tela, 124×111 cm
Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano

26/04/25