LA FÉE DE BOUILLANTE | WENDIE ZAHIBO
Wendie Zahibo, franco-guadalupese, originaria della Costa d’Avorio e della Repubblica Centrafricana, ha completato gli studi negli Stati Uniti e in Francia, dove ora risiede. Artista multidisciplinare, da alcuni anni porta avanti il progetto masonn una serie di collage fotografici che uniscono la ricerca di archivio e la memoria personale, concentrandosi sulla diaspora della popolazione africana di quattro paesi, Guadalupe, Costa D’Avorio, Brasile e Stati Uniti.
“Architetture vernacolari” sono definite da Zahibo, che impiega il termine architettura nella sua accezione di costruzione o meglio, in questo caso, di ricostruzione, non di un’abitazione, di un quartiere o di una città, quanto di una comunità. Le opere si presentano nella forma di collage fotografici, “architetture vernacolari” appunto, edifici che Zahibo concepisce come strutture aperte e in continuo ampliamento progettuale.
L’artista impiega riferimenti a tradizioni e lasciti culturali simbolici per interrogarsi su come la memoria, la trasmissione di una eredità culturale sia tutt’oggi un elemento fondamentale e fondante nel processo di costruzione dell’identità.
Zahibo posiziona le figure ritratte, le duplica, o le ripete, in pose simili o addirittura identiche, di fronte o di spalle, o, come nel caso delle “ragazze con le ali” che camminano in direzioni opposte, tutte identiche nel volto come nell’abbigliamento, divergenti nella gestualità.
La fotografia consente di superare il confine tra immaginario e reale, nella direzione di un realismo mistico, che combina elementi distintivi, lascito di una generazione, con narrazioni personali.
Le immagini di Zahibo riescono, grazie alla fortunata alchimia di questi elementi tecnici e teorici, a mantenere vivo e vitale un archivio immateriale che si rigenera in modo dinamico, lasciando spazio all’incontro, alla riflessione e al desiderio di riconnettersi con la propria comunità.
Wendie Zahibo
La fée de Bouillante,
Fotografia / collage digitale
Courtesy l’artsita
09/04/25