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#ROSA: INVITATION OF THE SOFT MACHINE AND HER ANGRY BODY PARTS

Jakob Lena Knebl e Ashley Hans Scheirl sfruttando la struttura del padiglione Austria sviluppano un progetto che mette in relazione in le pratiche delle due artiste, non sviluppando un progetto comune ma attraverso un gioco di citazioni, rimandi e parallelismi.  Invitation of the soft machine and her angry body parts (2022) è la costruzione di una scenografia in cui diversi linguaggi confluiscono a favore di un’opera che si espande in ogni angolo del padiglione, lasciando spazio all’immaginazione e aprendosi alle fantasie dei visitatori, che sono invitati a entrare e esplorare un immaginario surreale contemporaneo.

Lo spazio del padiglione si arricchisce così del cosmo artistico delle due artiste austriache che traducono una personale dimensione teatrale e quasi cinematografica ad arte: sculture di surrogati umani, grandi piercing che trapassano le pareti, gocce di pipì in plexiglass, un paesaggio lunare come carta da parati e una mano gigantesca in velluto. Camminando tra le stanze della mostra si incontrano le opere scultoree di Jakob Lena Knebel in cui pezzi iconici di design degli anni Settanta diventano la base per creare nuove figure femminili che non temono di uscire dagli stereotipi contemporanei ma che anzi cercano di sovvertirli. Allo stesso modo le tele, il corpus più elaborato dell’intervento di Ashley Hans Scheirl, mostrano nuove sperimentazioni queer della raffigurazione della donna. A contorno un’architettura sci-fi e pop che ingloba i diversi lavori e li mette in dialogo.

Questi, che sembrano essere gli ingredienti di un film fantascientifico, sono gli elementi che definiscono sia a livello scultoreo che a livello architettonico lo spazio del padiglione. Il riferimento principale nella costruzione di questo immaginario sono sicuramente gli anni Settanta che le artiste usano come punto di riferimento non soltanto iconografico ma soprattutto come punto di partenza per alludere a tematiche sociopolitiche sull’identità e la sua costante trasformazione.

In questo senso il titolo è emblematico: Invitation of the soft machine and her angry body parts parla di un corpo, quello delle sculture e dei dipinti visibili nelle stanze, e quello dei visitatori che attivano lo spazio camminando tra le varie installazioni, un corpo che non è più possibile chiudere in un genere, in uno standard o una classificazione specifica. L’opera è allo stesso tempo anche un invito a scuotere le gerarchie non solo del corpo umano ma anche dell’arte e dei suoi generi. Proponendo un’ibridazione dei linguaggi Jacob Lena Knebl e Asjley Hans Scheirl creano un’identità in continua costruzione, un organismo vivente che si manifesta con diverse nature e che occupa lo spazio invitando lo spettatore ad un viaggio all’interno di un immaginario alternativo con simbologie passate, presenti e future. Con questo intervento le artiste hanno trasformato il padiglione austriaco in una vera e propria astronave proiettata in una dimensione temporale che deve ancora essere esplorata.

Jakob Lena Knebl and Ashley Hans Scheirl
Invitation of the Soft Machine and her Angry Body Parts, 2022
Pavillion of Austria
59 International Art Exhibition – La Biennale di Venezia, The Milk of Dreams
© Photo: Marco Cappelletti, courtesy: La Biennale di Venezia

27/07/2022