IL CODICE – Fabrizio Bellomo
“Abbiamo codificato l’immagine e il colore (così come la nostra intera esistenza) in un qualcosa che fosse divisibile, moltiplicabile, un’immagine modificabile, costruibile e trasferibile attraverso il modulare. Le nostre immagini oggi sono composte da griglie formate da più o meno quadrati, che possono essere delle dimensioni più differenti; leggiamo questo insieme di quadratini come immagini continue, anche se si tratta di segmenti appartenenti ad una griglia, ciascuno dei quali ha assegnato un numero corrispondente a un colore e viceversa. Il numero al singolo colore è assegnato attraverso una palette di colori (e anche questa è ovviamente codificata e quindi accettata); le nostre immagini sono oggi così codificate da poter essere facilmente condivise, appunto.”
da Fabrizio Bellomo “Io neanche lo vedo più il codice. Appunti per un possibile saggio” in Generazione Critica. La fotografia in Europa dopo le grandi scuole, a cura di Marcella Manni e Luca Panaro, cit. pag. 13, Danilo Montanari Editore, 2015.
Fabrizio Bellomo, Color Tests, 2015.
©Fabrizio Bellomo 2015