HARDLY WORKING | TOTAL REFUSAL
Hardly Working (2022), è una installazione video a 4 canali realizzata dal collettivo austriaco Total Refusal (Michael Stumpf, Leonhard Müllner, Robin Klengel, Jona Kleinlein, Adrian Haim, Susanna Flock), nonché quinto intervento video nella programmazione di Metamorphosis, quinta edizione di Digital Video Wall (DVW), progetto a cadenza annuale curato da Gemma Fantacci e strutturato a capitoli tematici, volto a promuovere la diffusione e la sperimentazione dell’arte digitale.
Hardly Working privilegia i personaggi che normalmente passano in secondo piano nei videogiochi: gli NPC. Questi ultimi sono personaggi non giocabili che popolano mondi iper-reali per creare un’apparenza di normalità. Di solito queste comparse digitali non hanno un ruolo importante nella storia del gioco. In questo caso, una lavandaia, uno stalliere, uno spazzino e un tuttofare sono i quattro personaggi principali del film. Con precisione etnografica, il film osserva il loro lavoro quotidiano: un ritmo composto da un loop che li fa lavorare ogni giorno e senza sosta. Il loro lavoro non si traduce in un prodotto, né cambia nulla del loro status quo. Alla luce della descrizione di Hannah Arendt di “animal laborans” – in contrasto con il soggetto che agisce -, gli NPC come individuum sono un’esagerazione, poiché le loro prestazioni lavorative manifestano effettivamente il loro status.
In questo caso, il lavoro diventa una pura performance, eseguita per sé stessa. Gli NPC eseguono le cosiddette azioni surrogate che non generano alcun beneficio sociale. Queste azioni sono eseguite e applicate per il bene delle apparenze, per garantire l’ordine sociale.
Gli NPC videoludici sono macchine di Sisifo digitali che non hanno alcuna prospettiva di uscire dai loro cicli di attività. Nei momenti in cui l’algoritmo della loro esistenza mostra delle incongruenze, questi escono dalla logica della totale normalità, mostrano le loro colpe e appaiono commoventi e umani.
Il collettivo di media-guerrilla pseudo-Marxista Total Refusal esplora e mette in pratica strategie di intervento artistico nello spazio di gioco dei videogiochi contemporanei mainstream, privilegiando l’appropriazione e la rimessa in circolo delle stesse risorse di gioco.
Dalla sua fondazione nel 2018 il collettivo è stato insignito di numerosi premi come il Diagonale Film Award per il miglior cortometraggio, il Contemporary Visual Arts Award della Provincia di Stiria e il Vimeo Staff Pick Award, tra gli altri. Il lavoro di Total Refusal è stato proiettato in più di 130 festival cinematografici e video come la Berlinale (2020), la Doc Fortnight al MOMA di New York e l’IDFA di Amsterdam (2018) ed è stato esposto in diversi spazi espositivi come la Biennale di Architettura di Venezia 2021, l’HEK di Basilea (2020) e l’Ars Electronica di Linz (2019).
Testo, regia e concept: Susanna Flock, Robin Klengel, Leonhard Müllner, Michael Stumpf / Musica: Adrian Haim / Narrazione: Jacob Banigan e Lorenz Kabas / Montaggio principale: Robin Klengel, montaggio supplementare: Susanna Flock, Leonhard Müllner / Camera: Robin Klengel, Leonhard Müllner / Modding: RCPisAwesome / Cast: A_F_M_Asbtownfolk_02 come “Lo spazzino”, A_F_M_SDSlums_02 come “La lavandaia”, A_M_NBXDockworkers_01 come “Il falegname”, A_M_M_VALLaborer_01 come “Lo stalliere” / Coprodotto da: Kunsthaus Graz / Cofinanziato da: Land Steiermark, Kunstraum Steiermark Stipend / L’opera è stata realizzata nell’ambito del programma di residenza European Media Art Platforms presso Werkleitz con il sostegno del programma Cultura di Europa Creativa dell’Unione Europea.
© Total Refusal, Hardly Working, 2022, video still, courtesy l’artista