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HAMMER | MARLIE MUL

L’estetica di Marlie Mul (Paesi Bassi, 1980) caratterizza in maniera determinante il suo lavoro, per lo più composto da installazioni e sculture. I temi centrali sui quali si sviluppa la ricerca dell’artista sono l’affermazione identitaria dell’essere umano e la posizione del singolo individuo all’interno della società. Uno dei principali interessi di Mul è lo studio sull’evoluzione dell’intelligenza umana – o, come l’artista preferisce definirla, stupidità – spesso rappresentata con uno stile ironico.

Hammer (2016) è un’installazione composta, coerentemente con il titolo, da due martelli realizzati interamente in silicone flessibile, uno con il manico colorato di un rosso acceso, l’altro in un affascinante verde acqua. Una caratteristica peculiare di quest’opera, oltre ai colori vivaci, è la dimensione dei due oggetti, la quale risulta ben più grande rispetto a quella di un normale martello.

Il martello verde acqua si trova adagiato per terra, al centro della stanza. Invece, il martello rosso è stato appoggiato verticalmente contro la parete. Tuttavia, a causa della flessibilità del materiale impiegato, questa scultura non riesce a stare dritta e bene eretta, il manico si affloscia prendendo una strana e bizzarra angolazione che rende la figura del martello ridicolmente storta, ma anche triste e malinconica. I martelli di Mul hanno completamente perso la loro funzionalità e vengono perciò abbandonati in un angolo della stanza.

Il silicone è un materiale morbido, flessibile, tutto il contrario di ciò che viene generalmente associato al martello come strumento: duro, rigido, forte. Il contrasto che ne risulta è allo stesso tempo intrigante e spiazzante, viene da chiedersi se l’intento dell’artista abbia un fine critico oppure sovversivo.
Mul ha preso un oggetto d’uso quotidiano e l’ha plasmato a suo piacimento con il preciso scopo di renderlo disfunzionale e suscitare così una reazione interdetta da parte dello spettatore.
A prima vista le opere di Mul, compresa Hammer, potrebbero sembrare criptiche e sconnesse le une dalle altre, ma sono in realtà realizzare con una coerenza di linguaggio riconoscibile in tutta la sua produzione artistica.

 

Marlie Mul
Hammer, 2016
Silicone flessibile, 14 × 115 × 49 cm
© Marlie Mul. Courtesy l’artista e Croy Nielsen, Vienna. Foto di Georg Petermichl.

Marlie Mul, Iza Tarasewicz, installation view Croy Nielsen, Vienna, 2017. Photo by Georg Petermichl. Courtesy the artists and Croy Nielsen, Vienna.

Marlie Mul, Iza Tarasewicz, installation view Croy Nielsen, Vienna, 2017. Photo by Georg Petermichl. Courtesy the artists and Croy Nielsen, Vienna.

 

13/04/24