Emily Jones, Half-Heart

HALF-EARTH | EMILY JONES

Bi e a,
Bi e e, ba be, bi e i,
Ba be bi, bi e o, ba be bi bo
Bi e u, bu, ba be bi bo bu,
Ci e a,
Ci e e, ca ce, ci e i,
Ca ce ci, ci e o, ca ce ci co
Ci e u, cu, ca ce ci co cu
Di e a,
Di e e, da de, di e i,
Da de bi, di e o, da de di do
Di e u, du, da de di do du,
Effe e a,
Effe e e, fa fe, effe e i,
Fa fe fi, effe e o, fa fe fi fo,
Effe e u, fu, fa fe fi fo fu
Bi e a,
Bi e e, ba be, bi e i,
Ba be bi, bi e o, ba be bi bo
Bi e u, bu, ba be bi bo bu,
Ci e a,
Ci e e, ca ce, ci e i,
Ca ce ci, ci e o, ca ce ci co
Ci e u, cu, ca ce ci co cu

Nothing in this world is indifferent to us

 

Queste sono le parole con cui viene descritto il progetto espositivo di Emily Jones intitolato Half-Earth (2017) di cui fa parte l’omonimo mosaico di grandi dimensioni in cui l’artista, riprendendo la tradizione e l’estetica dell’antica Grecia propone una versione contemporanea. Le iscrizioni che normalmente si potevano osservare sui mosaici dell’Antica Grecia vengono sostituite da una scritta in Helvetica Neue: They were eating out of our hands (traducibile in italiano come loro credevano ad ogni parola). Il resto del mosaico è decorato da una serie di greche arricchite da rappresentazioni di pesci colorati. L’intervento finale dell’artista è stato quello di forare il mosaico e la parete stessa della galleria su cui viene esposto: con questo piccolo gesto l’artista sembra voler suggerire una minaccia imminente.

Quella che invece sembra un delirio di un bambino mentre sperimenta con l’alfabeto o di un poeta dadaista, sono invece le parole della protagonista del cartone animato giapponese, Bia – La sfida della magia del 1981 che parla di un gruppo di giovani streghe. La strana filastrocca, forse una ricetta magica, si conclude con Nothing in this world is indifferent to us. È in queste parole che è rintracciabile il filo conduttore che tiene insieme l’opera di Jones: ogni elemento che entra nell’orbita di interesse dell’artista viene racchiuso nello stesso sguardo così da dispiegare una serie di preoccupazioni che sembrano emergere con delicatezza e malinconia sulla superficie del mosaico.

Il lavoro dell’artista si compone dunque di una combinazione di scrittura e scultura con il fine di suggerire un pensiero che non può essere compreso secondo uno standard analitico o scientifico ma piuttosto la cui comunicazione si basa sulla condivisione di un sentimento. Rileggendo le frasi della maga Bia e guardando al mosaico si capisce che il tentativo di raggiungimento di una definizione unica non è possibile ed è solo una chimera del pensiero positivista. Avvicinandosi ad ogni tentativo di raggiungimento della verità non si fa altro che notarne le lacune e i vuoti che lo caratterizzano. Emily Jones con Half-Earth propone piuttosto la riscoperta del sentimento che viene emanato nello spazio senza una gerarchia, forse senza un nesso logico consequenziale, ma come una voce che può incantare, e proprio come il poeta con i suoni del linguaggio, generare un senso di riconoscimento e di condivisione.

 

(…) Ca ce ci, ci e o, ca ce ci co
Ci e u, cu, ca ce ci co cu

Nothing in this world is indifferent to us

 

Emily Jones
Half-Earth, 2017
Glass tile mosaic, 500x300cm
© Image courtesy VEDA and the artist

Emily Jones, Half-Earth (2017), Glass tile mosaic, 500x300cm, swallow nests: chewed bread and glue, ball-jointed doll with rabbit coat Installation view from Half-Earth at VEDA © Image courtesy VEDA and the artist

Emily Jones, Half-Earth (2017), Glass tile mosaic, 500x300cm, swallow nests: chewed bread and glue, ball-jointed doll with rabbit coat
Installation view from Half-Earth at VEDA
© Image courtesy VEDA and the artist

 

26/04/2023