GLOBO | ENRICO MINGUZZI
La pratica di Enrico Minguzzi (Cotignola, 1981) interroga la natura ed esplora il rapporto che essa ha con l’uomo e con l’arte. Ciò che Minguzzi mette in mostra nelle sue opere sono fenomeni naturali, mutazioni e cambiamenti che avvengono a livello molecolare, talmente sconosciuti da sembrare quasi manifestazioni aliene, materia proveniente da un altro mondo.
Globo (2023) è un dipinto a olio, caratterizzato dall’aggiunta di foglia d’oro tra la pittura e la tela bianca. Questo processo permette all’artista di applicare il colore per poi rimuoverne solo alcune parti tramite l’uso di solventi, dando così valore e importanza al procedimento di realizzazione. Solitamente, infatti, Minguzzi non prepara bozze del disegno finale che andrà a dipingere, preferendo invece una sorta di pittura improvvisata che gli permette di creare un dialogo dinamico e aperto tra sé stesso e l’opera.
Il soggetto che prende forma in Globo è un oggetto non meglio identificato che sembra fluttuare sopra un ripiano grigio. A un primo sguardo potrebbe sembrare un uovo, infatti il colore esterno è bianco e la forma ovale, però la superficie della figura è stranamente frammentata – come se l’oggetto fosse parzialmente dissolto nel nulla – lasciando intravedere l’interno. Dentro al guscio, oltre alla superficie interna di colore grigio, sono visibili macchie dorate, forse tracce di quello che potrebbe essere il contenuto, ormai disgregato oppure in piena fase di sviluppo.
Il fondale nero suggerisce l’approccio fotografico che Minguzzi ha scelto per la realizzazione di questo dipinto, come se il soggetto fosse qualcosa di alieno da documentare.
Mantenendo questa cifra stilistica, l’artista aggiunge una luce rossastra proveniente da destra, posizionata fuori dall’inquadratura e quindi non visibile, eppure il suo bagliore tenue si riflette sul ripiano e sull’oggetto creando un’atmosfera suggestiva.
Globo è un dipinto curato nei minimi dettagli, affascinante e misterioso: non è possibile capire con certezza se l’oggetto alieno sia nel pieno di una fase generativa o, al contrario, distruttiva, così come è impossibile determinarne la provenienza. L’unica certezza, che l’artista sfrutta astutamente a suo favore per catturare l’attenzione dello spettatore, è il fascino misto a timore che si prova verso qualcosa di sconosciuto e ancora inesplorato.
Enrico Minguzzi
Globo, 2023
Olio su foglia d’oro su tela, 150 x 200 cm
Courtesy l’artista e Altro Mondo Contemporary Art
17/04/24