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FOCUS BIENNALE: COUNTERBLAST | GABRIELLE L’HIRONDELLE HILL

Una donna coniglio, sdraiata come una venere rinascimentale, guarda con i suoi occhi di fiori di campo verso il soffitto, persa e preoccupata. Il suo corpo, realizzato con del tabacco tenuto insieme da calze di nylon, si mostra completamente nudo agli osservatori, sul suo busto delle grosse mammelle assottigliano il divario tra la figura umana e quella animale. Le gambe sono piegate, come per riposarsi e ai piedi un paio di sneakers da corsa.

Counterblast (2021) è l’odelisca contemporanea realizzata dall’artista e scrittrice Gabrielle L’Hirondelle Hill utilizzando solo materiali di riciclo: scegliendo di lavorare con oggetti recuperati dalla strada o da luoghi abbandonati, lattine di birra o ritagli di tessuto, l’artista mette in evidenza il suo interesse per un’economia di reciprocità, opponendosi alle logiche capitaliste contemporanee. Il titolo dell’opera fa inoltre riferimento alla missiva scritta dal re di Inghilterra nel 1604 in cui i nativi del Nord America venivano accusati di portare in Europa dei cattivi costumi, quali il consumo del tabacco e il suo utilizzo come moneta di scambio. L’estetica di L’Hirondelle Hill si erge come risposta a questo pregiudizio diffuso tra i colonizzatori proponendo, nell’attenta scelta del materiale, una valorizzazione degli usi e costumi indigeni nell’ottica di una loro attualizzazione nel presente. Il tabacco infatti è un elemento considerato benefico in molte culture indigene dell’America sia a livello fisico che spirituale e di conseguenza sociale; inoltre il suo utilizzo come moneta di scambio proponeva un diverso tipo di interazione economica, sostituendosi ad una normale monetizzazione del mercato. La scultura della donna coniglio diventa quindi lo scrigno di una simbologia passata, di un possibile cambiamento contro il pensiero e l’economia colonialista e capitalista.

Lo sguardo e la posa placida di questa donna coniglio riesce ad iscriversi come monito ma anche come incoraggiamento: buffa e inquietante, vitale e stanca, la scultura di L’Hirondelle Hill incarna il profondo legame dell’artista con la cultura indigena a cui si rivolge come possibilità di far fronte ad un presente in cui la valorizzazione dello scambio e delle relazioni si sta via via sciupando.

Gabrielle L’Hirondelle Hill
Counterblaste, 2021
Collant, tabacco, tappi di lattine di birra, fiori selvatici, filo, ciondoli
24 x 200 x 66cm
59a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Il latte dei sogni
© Photo: Marco Cappelletti, courtesy La Biennale di Venezia

08/10/2022