FARM FATALE | PHILIPPE QUESNE – VIVARIUM STUDIO
Il sipario si apre, il palcoscenico è vuoto, solo una parete bianca e minacciosa. In questa atmosfera silenziosa iniziano a sentirsi dei rumori, delle persone si muovono e degli oggetti vengono spostati: ed ecco apparire i protagonisti di Farm Fatale (2019), l’opera ibrida e sperimentale prodotta da Vivarium Studio e ideata dal regista e artista Philippe Quesne. A popolare l’austera scenografia bianca sono degli spaventapasseri post punk con maschere di cera che, aumentando i tratti umani, quasi trasformano i protagonisti in burattini grotteschi che sembrano essere scampati a una disgrazia climatica, sporchi e con i vestiti strappati. Con la loro entrata in scena portano con sé balle di fieno, neon e cartelli di cartone scritti a mano in cui frasi come NO nature – No future fanno pensare che siano manifesti provenienti da una protesta ambientalista. A questi oggetti si aggiungono poi una strumentazione radiofonica DIY: un microfono incastrato su una forca, un’antenna implementata ad un rastrello, uno speaker attaccato ad un maiale di plastica.
Con questi oggetti rudimentali i cinque protagonisti di Farm Fatale, mettono insieme una stazione radio pirata che diventa il fulcro di quest’opera teatrale, i cui confini si mischiano nella performance artistica. Ad animare il palinsesto della radio sono poesie recitate dai personaggi e revival dei grandi classici della musica rock. Ad un certo punto, con la voce rotta e vacillante, uno degli spaventapasseri inizia a cantare Stand by me, con questa azione abbatte le distanze che inizialmente rendevano la scena asettica e crea una familiarità che avvicina lo spettatore alla storia dei protagonisti e alla loro lotta contro il cambiamento climatico.
Philippe Quesne, creando questa fattoria di poeti, spaventapasseri e attivisti propone una nuova modalità di fare attivismo che stravolge diversi ambiti per farsi arte e teatro, musica e filosofia, carnevale e poesia. Meravigliandosi della semplicità degli oggetti che li circondano sulla scena e dell’ebrezza data dalla musica, i personaggi di Farm Fatale creano un’unione inaspettata tra arte e attivismo, facendo andare in cortocircuito ogni definizione. E infatti si spegne la luce rimangono sulla scena delle uova/lampade al neon e la musica continua nella ricerca di un cambiamento, forse di un’utopia, forse del sogno in cui questi spaventapasseri possono veramente animarsi per raccontare la loro storia e il loro pensiero.
Philippe Quesne – Vivarium Studio
Farm Fatale, 2019
© Photo: Martin Argyroglo, courtesy the artists
17/09/2022