Exhibition opening on the 28th of April at Collezione Maramotti in Reggio Emilia Italy. A new series of portraits by artist Silvia Rosi

DISINTEGRATA CON FOTO DI FAMIGLIA | SILVIA ROSI

La fotografia di ritratto ha ampiamente superato, per non dire oscurato, il suo status di surrogato pittorico: l’uso comune ci presenta una tale varietà di impieghi e quindi di stili che allargano in modo esponenziale quello che è stato il suo uso a maggior diffusione, quello amatoriale della foto di famiglia (e/o foto ricordo).
Cosa significa per una artista millennials guardare e produrre fotografie che hanno come destinazione d’uso l’album o la cornice sul mobile all’ingresso di casa?

Una giovane ragazza posa su uno sfondo rosso, tanto anonimo quanto pervasivo nella composizione. A completare un set spoglio due classici comodini in legno, di una foggia comune, che sembrano entrare nella scena solo per sorreggere delle cornici d’argento che contengono foto-ritratti.
Apparentemente classica anche la composizione, ad esempio la posa della figura in primo piano, tuttavia ciò che si avverte è qualcosa che va oltre la protagonista dell’immagine e che si sposta sugli oggetti.
L’ambiente non è un ambiente domestico, quotidiano, e allo stesso tempo non ha la neutralità del set, la connotazione di familiarità è affidata agli oggetti, che raccontano però una storia ben più complessa di quella che a un primo sguardo può apparire. La complessità di una disgregazione appunto, che parte dagli oggetti per elevarsi alle persone. I comodini di legno diventano surrogati di figure mancanti nella scena: il padre e la madre? I nonni? Le fotografie a compensare questa assenza o a ricostruirla a posteriori come ricordo di qualcosa che si è perso o che non si è mai vissuto.

Silvia Rosi utilizza la fotografia vernacolare come stratagemma per elaborare un proprio vissuto personale e sociale, cercandone caratteristiche di universalità in chi condivide le medesime condizioni, quelle di una storia di immigrazione. Di chi è giunto in Italia dall’Africa prima degli anni Duemila e qui ha costruito e ricostruito, ricomponendo la frattura o disgregazione della propria identità individuale e collettiva. Un percorso di visione che alterna la dimensione del ricordo con quella di proiezione e costruzione del proprio futuro. Che si gioca sul filo dell’immagine. Immagine che per quanto la si metta alla prova, la si sezioni, analizzi, scomponga, smaterializzi non si riuscirà mai a disgregare.

L’opera è attualmente esposta come parte della mostra Disintegrata presso Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 28 aprile – 28 luglio 2024, nell’ambito di Fotografia Europea 2024.

Maggiori informazioni sulla mostra: link

 

Silvia Rosi
Disintegrata con Foto di Famiglia, 2024
Stampa Fine Art su carta Baryta
© Silvia Rosi, realizzata con il supporto di Collezione Maramotti

25/05/24