DISCO | KLARA LIDÉN
Una città che non si spegne, che giorno e notte si accende di tracce minimali e ripetitive. Il lavoro di Klara Lidén (Svezia, 1979, attualmente vive a Berlino) è profondamente legato al tessuto urbano. La sua pratica, coerentemente con l’ambiente multiforme e stimolante con il quale si relaziona, si esprime in installazioni, interventi di arte pubblica, film e performance.
Durante la pandemia, Lidén si è interrogata su come realizzare in modo coerente il suo lavoro in un periodo in cui la città era svuotata, priva dei riferimenti e delle dinamiche che abitualmente la contestualizzavano. L’abituale vagare si è concentrato sulle uniche presenze costanti, seppure elementi marginali, che acquisivano un significato e una valenza simbolica.
Non senza una vena di humor, indirizza la sua attenzione verso oggetti e materiali insignificanti: Disco (2020) si presenta come una scatola di derivazione come quelle che si possono trovare agli angoli delle strade, a Berlino.
Studi in architettura, Lidén trasporta nell’ambiente urbano il suo interesse per quello che definisce “unbuilding” : la relazione tra i costrutti sociali e le funzioni materiali di oggetti e infrastrutture, in una continua esplorazione del confine tra la dimensione fisica e psicologica degli spazi, sia pubblici che privati.
Estrapolate dal contesto di funzione le “junction box” sono monolitiche, monumentali, eppure vitali nella disobbedienza civile in forma di graffiti che lei dota di un nome, di una personalità. Sono i nickname, le frasi criptiche o i segni che ce le rendono familiari e vicine, che ci connettono, ci danno una direzione e, forse, non ci permettono di perderci.
L’opera fa parte della mostra Graffiti,
a cura di Leonie Radine e Ned Vena
presso Museion, Bolzano
Fino al 14 settembre 2025
Museion
Klara Lidén
Disco, 2020
Stedelijk Museum Amsterdam, gift of Sadie Coles HQ, Londra.
© Klara Lidén. Foto: Robert Glowacki.
Courtesy l’artista e Sadie Coles HQ, Londra
12/04/25