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AUTORITRATTO | MARIO CRESCI

Autoritratto è una fotografia realizzata dall’artista Mario Cresci nel 1979.
Noto per la sua inclinazione verso la sperimentazione, in quest’opera Cresci sfida i classici canoni che prevedono per il ritratto una rappresentazione chiara e delineata del volto del soggetto, decidendo invece di rappresentare il proprio viso mosso e, di conseguenza, illeggibile.
L’opera fa parte del progetto Interni mossi, una serie di fotografie scattate all’interno di un’abitazione in cui tutte le figure umane vengono raffigurate appunto per scelta in movimento.

Quello che si viene a creare è un interessante e profondo contrasto tra la staticità dell’ambiente circostante, i cui oggetti risultano ben definiti e delineati, e la dinamicità della figura umana, come metafora della vita che scorre, inarrestabile, inafferrabile.
La contrapposizione tra mobile ed immobile è una componente che ritorna costantemente nell’espressione artistica di Cresci; in queste dinamiche l’artista trova il contesto per approfondire come lo scorrere del tempo muta persone e situazioni.

La scelta di una scenografia comune, spartana, ricca di oggetti più o meno simili per una casa di quell’epoca, crea una sorta di risonanza con i ricordi dello spettatore: sono situazioni e scenari mai realmente vissuti, ma che inducono ad essere ritenuti familiari, come se fossero stati momentaneamente dimenticati.

Autoritratto è una finestrella aperta sull’anima dell’artista. La sua abilità tecnica, la scelta compositiva e l’intensità emotiva rendono questa fotografia un’opera d’arte che invita lo spettatore a riflettere anch’esso sulla propria interiorità e sul cambiamento.

 

Mario Cresci
Autoritratto, dalla serie Interni mossi, Barbarano Romano, 1979
Stampa alla gelatina bromuro d’argento su carta, 48,5 x 58 cm
© Mario Cresci, Fondo Lanfranco Colombo, Regione Lombardia, Museo di Fotografia Contemporanea
L’opera è parte della collettiva “L’Italia è un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni 1842 – 2022. Le Collezioni Alinari e Mufoco”.
Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16, Roma
Dal 1 giugno fino al 3 settembre
A cura di Matteo Balduzzi (Mufoco) e Rita Scartoni (Fondazione Alinari)

23/08/2023