CYNOPOLIS | CAMILLE HENROT
Cynopolis è l’antico nome della città di Al Qeis in Egitto, il significato greco del nome è La città del cane ed è forse questo il motivo per cui in queste aree sono state ritrovate delle necropoli dedicate alla sepoltura dei cani. Il cane nell’iconografia e tradizione egizia è una figura molto importante: a questi animali è attribuito il ruolo di mediatori tra il mondo dei vivi e quello dei morti, primo fra tutti la divinità Anubi. Il cane protagonista del lavoro di Henrot è l’elemento simbolico attorno al quale è costruita l’opera, l’artista costruisce un confronto tra la storia antica e il presente e propone un’analisi antropologica della condizione umana che attraversa epoche.
Il video si apre con la ripresa di alcuni cani che percorrono il deserto, muovendosi divertiti tra le rocce, completamente a loro agio, quasi a riconoscere il loro grado di abitanti millenari di questi luoghi. L’inquadratura lentamente si gira su se stessa, come in un avvitamento i cani iniziano a salire, diretti verso una meta ignota e invisibile per ritrovarsi capovolti e infine tornare sui loro passi iniziali. La sequenza del video improvvisamente accelera: i cani si ritrovano a correre sottosopra, appaiono delle mani umane intente a smistare montagne di plastica, nell’inquadratura iniziano a scorgersi elementi riconoscibili del paesaggio, come la piramide di Sakkarah, la prima ad essere edificata e pervenuta fino ai nostri tempi. In questo vortice di immagini registrate su pellicola super 8, Camille Henrot offre dettagli canonici e centrali della sua ricerca: il dualismo passato/presente, la genealogia e l’effimero, il reale e l’immaginario. Cercando di rimanere a tempo con l’incalzare della successione delle immagini, l’osservatore è invitato e in qualche modo guidato a ricomporre questi poli apparentemente opposti che si susseguono sovrapponendo diversi materiali e temporalità.
Tra queste immagini che compiono salti temporali, dall’archeologia della storia umana all’archeologia dei rifiuti, esito della tendenza consumistica contemporanea, Henrot non ci porta in nessuna direzione precisa, ma, come i protagonisti di Cynopolis, ci attira in un movimento circolare, avvolti su noi stessi, quasi a morderci la coda. Un frammento dopo l’altro si crea una nuova archeologia, paradossale, in cui l’antico Egitto viene a convivere con l’accumulazione di spazzatura. L’artista, in bilico tra il ruolo di archeologa e antropologa, con Cynopolis propone una riflessione non solo storica ma anche sulla relazione che l’uomo intrattiene con il suo passato e il suo presente suggerendo, in questo vortice, un continuo ritorno di forme in costante trasformazione, sancendo l’impossibilità di ogni tentativo di cogliere e catalogare in via definitiva.
Camille Henrot
Cynopolis, 2009, Video, Super 8 film and DVDCAM, 10’min
© ADAGP Camille Henrot. Courtesy of the artist and kamel mennour, Paris/London
13/04/2022